L’obiettivo è arrivare all’attivazione di “Spid” entro la primavera del 2015, ovvero fornire agli italiani un “sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini e imprese”. Un “pin unico”, un codice che permetterà ai cittadini italiani di identificarsi e di accedere in sicurezza a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione, anche a quelli che richiedono dati personali come ad esempio i servizi sanitari. Un unico sistema che funzioni per tutta la PA, permettendo di prenotare le analisi presso la Asl, scaricare i risultati sul computer di casa o sul telefonino, ottenere un certificato, iscriversi ad un concorso pubblico, pagare le tasse o ricevere i rimborsi dell’agenzia delle entrate. Permetterà anche di accedere ai servizi di aziende private e banche che decideranno di adottare questo “passpartout digitale”, permettendo così al cittadino di comprare libri da Amazon, oggetti da Ebay e di fare comodamente le operazioni di home banking.
“Spid” sarà una vera e propria sorpresa, non si tratterà di una tesserina plastificata ma di un sistema completamente smaterializzato e decentralizzato: non sarà lo Stato a rilasciare l’identità digitale ai suoi cittadini (come avviene oggi con passaporto e carta d’identità), né il cittadino avrà un obbligo di legge di dotarsi di Spid, lo richiederà solo se vorrà accedere ai servizi digitali della PA. Il sistema nasce con il Decreto del Fare del governo di Enrico Letta, a lavorarci è l’ “Unità di missione per l’attuazione dell’Agenda Digitale” di Francesco Caio, e poi, caduto Letta e decaduta la task force di Caio, l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid). Andrea Rigoni, esperto di consulenza strategica e cybersicurezza che ha lavorato a Spid, ha sottolineato che l’identità digitale non si otterrà online ma che per richiederla sarà necessario presentarsi fisicamente presso quelli che saranno gli “identity provider”, ovvero i gestori di identità che dovranno il riconoscimento fisico della persona richiedente. Dopo il riconoscimento si otterrà un “pin unico”, in cui saranno presenti molteplici informazioni personali .Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che ha creato il sistema è già stato notificato a Bruxelles, se entro il 24 settembre la Commissione Europea non avrà obiezioni, si passerà alla fase attuativa. L’attuazione di Spid è prevista entro la primavera del 2015 e Stefano Arbia di Agid ha già confermato che «il termine sarà rispettato».
Fonte: L’Espresso