Si svolgerà a Roma, dal 3 al 5 ottobre, l’evento “50 years of Italian breakthroughs” dedicato all’Italia, un paese che ha segnato la storia con grandi invenzioni e che oggi possiede le “eccellenze” necessarie anche in campo digitale. L’esposizione itinerante sarà aperta al pubblico, per la prima volta, durante la seconda edizione europea del Maker Faire, la grande fiera internazionale degli innovatori del terzo millennio che si terrà presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma. La mostra, organizzata da Andrea Granelli e Riccardo Luna, accenderà i riflettori sull’Italia migliore che, con 50 anni di grandi scoperte (in molti casi sconosciute al grande pubblico), ha contribuito all’evoluzione del mondo della meccanica, dell’elettronica, delle trasmissioni e del digitale.
Il percorso espositivo attraverserà cinque decadi e si svilupperà mediante gli oggetti e gli eventi storici più significativi, come la nascita dell’Olivetti Programma 101, tra il 1962 e il 1964, considerato da tutti il primo personal computer della storia; il completamento del progetto di Intel 4004 (il primo microprocessore monolitico) a cura di Federico Faggin per l’azienda californiana, nel 1971; per arrivare ai giorni nostri con invenzioni come Telepass (1990), nato dalla collaborazione tra i tecnici della società Autostrade, quelli della Fondazione Guglielmo Marconi, della Olivetti, della Marconi Italiana e della GiugiaroDesign che hanno disegnato la forma dell’apparecchio. E ancora, ci saranno lo Smart Metering, il contatore intelligente che Enel ha portato nelle prime case degli italiani nel 2001, e iCub, il robot androide costruito dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova nel 2009.
In “50 years of italian breakthroughs” saranno raccontate e valorizzate le storie di successo internazionale che hanno reso grande il nostro Paese, inoltre saranno svelate alcune particolarità o curiosità dal mondo delle innovazioni, come ad esempio che Arduino (la scheda micro programmabile opensource) è stato inventato da un team guidato da Massimo Banzi, e infatti prende il nome da un bar di Ivrea; oppure che l’algoritmo di Viterbi, usato per codificare trasmissioni digitali, è di un italiano, Andrea Viterbi, che ha anche collaborato con la NASA ed è stato consulente per le telecomunicazioni di Bill Clinton. L’algoritmo è stato poi alla base della trasmissione dati del GSM e UMTS e per i sistemi telemetrici che hanno permesso il lancio dei primi satelliti Explorer e il CDMA. Tra gli altri concetti messi in evidenza dalla mostra ci sarà l’ideazione degli standard MPEG-1, MPEG-2 e l’MP3 (1988), grazie al lavoro dell’ingegnere Leonardo Chiariglione, allora direttore delle ricerche sui Servizi Multimediali al Telecom ItaliaLab di Torino, che ha fondato il gruppo Moving Picture Experts Group (MPEG).
Non sarà solo una la celebrazione dei gloriosi fasti del passato, ma anche un’incitazione per il futuro digitale dell’Italia, affinché faccia da traino per l’economia generale. La mostra non si fermerà a Roma, ma verrà replicata in più città, con l’intento di sviluppare anche attività divulgative e di approfondimento.
Fonte: www.corrierecomunicazioni.it